HOME

BENVENUTI NEL MAGICO MONDO DEI FURETTI

Scarica qui la nostra Guida gratuita!! Alimentazione, comportamento,pericoli, casa in sicurezza, uscite all’aperto, allevatori e veterinari.

CONOSCIAMO IL FURETTO

Il furetto (mustela putoris  furo) per la legge è un  animale domestico: (stato giuridico del furetto ).
E’ un carnivoro  stretto, un mustelide.
– Cani e gatti sono molto meno impegnativi, se pensate di prendere un furetto perchè è più  “comodo” vi sbagliate di grosso. Richiede molto più tempo e sacrificio (per esempio alzarsi presto la mattina per farlo giocare prima di andare al lavoro, dedicargli molte ore la sera dopo il rientro a casa, ribaltare la casa per metterla in sicurezza, pulire molto perchè non sono precisi con i bisognini, adeguarsi alle sue esigenze, etc)
– Conquistare la sua fiducia non è facile. Ma se ci riuscite, vi amerà per sempre.
Appena presi, la maggior parte dei furetti possono mordere molto forte (per gioco, per paura, per comunicare)
La gabbia è utile all’inizio per la sua stessa incolumità, deve essere molto grande, (vedi esempio) e non deve starci per troppe ore di fila.
Dovete mettere in sicurezza minimo una o due stanze per farlo sfogare e giocare; più spazio ha per divertirsi ed esplorare e più è contento. Va chiaramente sempre supervisionato e mai lasciato solo.
Più tempo passerà in gabbia e più sarà nervoso e mordace, e di conseguenza avrete meno possibilità di stabilire un rapporto con lui, per cui, se non potete adattare la vostra casa e le vostre abitudini, rinunciate all’idea del furetto.
NON E’ UN ANIMALE DA GABBIA, per cui necessita di spazi adeguati.

Perchè allora prendere un furetto?
Perchè se vi adatterete alle sue esigenze e riuscirete a conquistarlo vi darà amore, affetto, gioia e sarà un compagno di vita inimitabile. Il furetto è magico, ti entra dentro al cuore e vive in simbiosi con te. Due corpi e un’anima.

Per chi non ha mai avuto un furetto o per chi l’ha avuto senza le giuste conoscenze, quello che diremo sembrerà esagerato e poco credibile.
Ma come potete vedere anche dalle foto, con i nostri furetti abbiamo un legame profondo e così è stato con tutti i furetti che abbiamo avuto la fortuna di avere.
Potete leggere per comprendere meglio, se vi fa piacere, una parte di vita coi furetti (dal 1998 al 2013) della fondatrice del gruppo e del sito in questo articolo:  https://unfurettoinfamiglia.wordpress.com/2013/08/22/una-vita-con-i-furetti/).
Siamo riuscite/i ad aiutare molte persone in questi anni a stabilire un rapporto che non pensavano potesse esistere con il proprio amico furetto ed è per questo che abbiamo deciso di creare questo sito.
Gestiamo un gruppo su Facebook per informare e aiutare chi è in difficoltà, perché vogliamo che tutti si rendano conto di quanto sono speciali se trattati nel modo giusto, sia per i furetti che faranno una vita migliore, sia per le persone che non sanno cosa si perdono.
Non possiamo garantire niente a nessuno, ma possiamo provare a darvi dei consigli per interpretare meglio i comportamenti. Ogni furetto è diverso, ognuno di loro ha comportamenti differenti e bisogna saperli prendere singolarmente.
Non è un giocattolo e non è una moda avere un furetto, se partite con questa idea e non ci mettete impegno e amore, lasciate perdere. Per voi sarebbe un peso, per lui un inferno!
Cercheremo di spiegarvi come fare ad instaurare un legame profondo, come comunicare con lui, come mettere in sicurezza la casa e poter finalmente riuscire ad avere:  Un Furetto Per Amico!

NON PRENDETE UN FURETTO SE:

PENSATE DI FARE SOLDI ALLEVANDOLI!
IL FURETTO E’ DIFFICILE E COSTOSO DA SVEZZARE E DA MANTENERE, INOLTRE DOPO I PRIMI 3/4 MESI DI VITA NON VE LI COMPRA PIU’ NESSUNO.
CHI ALLEVA SERIAMENTE FURETTI LO FA PER PASSIONE E GIA’ GLI VA BENE QUANDO RIENTRA DELLE SPESE FATTE!

TENETELO BENE A MENTE PRIMA DI FARE STUPIDAGGINI!!!

E NON PRENDETE UN FURETTO ANCHE SE:

Foto di Beyral
  • NON avete un veterinario esperto in furetti vicino o non siete disposti a spostarvi per raggiungerlo
  • NON siete intenzionati a perderci tempo e aspettare a volte mesi prima di poterlo accarezzare, prendere in braccio e stabilire un rapporto
  • NON siete disposti a sopportare morsi molto forti (esempio in foto)
  • NON volete stare in casa con gambe, braccia e piedi protetti almeno per i primi tempi
  • NON sopportate l’odore quando è vicino al calore (che si riduce al minimo una volta fatto l’impianto, ossia la sterilizzazione CHIMICA, che aiuta anche il buon funzionamento dei surreni, al contrario di quella chirurgica che, invece, predispone ai tumori surrenali)
  • NON sopportate l’odore delle sfurettate
  • NON volete farlo sterilizzare per motivi etici, perchè è necessario per la loro salute, soprattutto per la femmina che rischia l’iperestrogenismo
  • Pensate che sia meno impegnativo di un cane o un gatto. SBAGLIATO! E’ molto più impegnativo e più costoso
  • Pensate che possa stare molte ore in una gabbia
  • NON avete soldi da spendere per cibo adeguato e cure mediche
  • NON avete abbastanza tempo da dedicargli
  • NON potete garantirgli uno spazio vitale adeguato
  • NON volete portarlo con voi e non avete qualcuno che lo ami e che lo conosca bene a cui lasciarlo in caso di vacanze
  • NON siete disposti a pulire qualche bisognino per casa. Non è un gatto e a volte non va nella lettiera o sul tappetino igienico
  • NON siete disposti a rivoluzionare la vostra casa per metterla in sicurezza per il vostro furetto
  • Avete altri animali in casa e non potete dividere gli spazi (non sempre si riesce a far convivere cani e gatti col furetto)
  • NON vivete da soli e in casa non sono disposti ad accettare l’odore, i morsi e l’impegno che comporta
  • Avete bambini piccoli o ragazzini che non rispettano gli animali. Tenete sempre conto che possono fare male al furetto, anche giocando, e che il furetto può mordere molto forte sia per difesa che per giocare

Prima di decidere di vivere con un furetto:

Bisogna sapere che il furetto è un animale molto impegnativo, che deve imparare a fidarsi di chi ha davanti. Non può vivere chiuso in una gabbia.
Ha bisogno di spazio, tempo per conoscervi e minimo due volte al giorno (se molto giovane anche di più) deve poter giocare, esplorare, correre, il tutto per almeno un paio d’ore alla volta.
La prima cosa da fare è stabilire un rapporto di fiducia reciproca, poi viene l’educazione che è una parte fondamentale per poter avere un buon rapporto con il proprio furetto, ma va fatta con calma, pazienza, costanza e non bisogna mai fargli male.

NON applicate le nozioni valide per i cani sul furetto, perchè non hanno gli stessi effetti e, anzi, possono essere molto controproducenti.

L’ideale è iniziare dedicandogli una stanza, messa in sicurezza per lui.
Nella sezione “casa in sicurezza” della guida trovate molti dei pericoli in cui incorre.
All’inizio dovete mettere in conto anche di poter prendere dei morsi molto forti.
I furetti hanno la pelle molto dura e giocano mordendosi, per cui è normale che provino a farlo anche con voi, inoltre non vi conoscono e potrebbero non fidarsi subito, quindi morderebbero per difendersi e lo fanno preventivamente, per mettere in chiaro che se gli viene fatto del male, anche loro sanno fare altrettanto.
Nella sezione Educazione e morsi della guida, parleremo anche di come fare a riconoscere i vari tipi di morso.
Non è come un gatto o un cane che puoi quasi subito prenderlo in braccio e coccolarlo, anzi, più è cucciolo, più ha energie da sfogare e meno ha voglia di stare in braccio! Le coccole si possono provare a fare SOLO dopo che ha giocato e si è stancato per bene.

UNA VOLTA CONQUISTATA LA SUA FIDUCIA POSSIAMO DIRE CHE:

è un compagno socievole, giocoso, molto attivo, simpatico, coccolone, a volte dispettoso e che ha bisogno di stimoli sempre nuovi per non annoiarsi.
Impara a dormire per il tempo che siete a lavoro, ma dovete farlo giocare la mattina e poi dedicargli più ore possibili al vostro rientro, e questo vale sia per un solo furetto che per più furetti. Dargli un amichetto per lavarsi la coscienza equivale a far soffrire più furetti invece di uno. I furetti SOFFRONO se non vengono considerati.
Approfondiremo meglio l’argomento nella pagina dedicata al comportamento.
Il furetto ha un odore caratteristico legato agli ormoni, che all’arrivo del calore si accentua moltissimo e potrebbe rivelarsi fastidioso per i membri della famiglia e per voi stessi. Non serve fargli il bagno in continuazione, anzi, la situazione peggiora perchè levate il sebo dalla pelle e lo costringete a uno stress enorme per ripristinarlo, con conseguente aumento di odore.
NON fate STERILIZZARE CHIRURGICAMENTE il vostro furetto perchè così favorite i TUMORI SURRENALI!
Se il vostro veterinario è davvero esperto in furetti sarà il primo a dirvelo! Questo tipo di sterilizzazione era utilizzata in passato e ad oggi è utilizzata SOLO in caso di patologie per cui dovesse essere inevitabile.
Ora si utilizza l’impianto alias STERILIZZAZIONE CHIMICA (che è una specie di chip sottocutaneo, con una durata variabile da 1 a 3 anni, al termine della quale va rimesso).
L’impianto ha la funzione di mantenere sotto controllo gli ormoni, favorendo quindi il buon funzionamento dei surreni (viene utilizzato anche nei casi di tumore surrenale) e in ultimo ma non meno importante, riduce quasi a zero l’odore caratteristico del furetto.

Il momento del primo calore può variare in base a diversi fattori (per esempio luce naturale o artificiale detto fotoperiodo, temperatura dell’ambiente, ecc).
Quindi diciamo che:
– nel momento in cui per la femmina si gonfia la vulva e per il maschio si gonfiano i testicoli
– per entrambi si accentua l’odore, si unge il pelo, cominciano a fare la pipì dappertutto
allora è ora di mettere l’impianto.

Per quanto riguarda la femmina, l’impianto deve essere messo subito perchè rischia di morire per iperestrogenismo.
Purtroppo ancora oggi non è raro che arrivino persone nel mio gruppo Facebook con le furette non impiantate per cattiva informazione, alcune vengono prese appena in tempo e si salvano, altre purtroppo non ce la fanno.

Per i maschi è utile metterlo per evitargli lo stress del calore, il nervosismo che ne consegue e per aiutare il buon funzionamento dei surreni.

Cosa diversa sono le ghiandole perianali le quali non c’entrano niente con l’odore del furetto, ma secernono un liquido molto puzzolente che viene “spremuto” se sono spaventati o molto rilassati.
Per chi ama i furetti non è un problema, basta passare una salviettina sotto la coda, lavare eventuali panni su cui hanno “sfurettato” e arieggiare il locale.
In ogni caso MAI E POI MAI far deghiandolare il vostro furetto! Questa operazione è inutile e fortemente dannosa per la sua salute! Se avete un veterinario che vi suggerisce questa cosa: CAMBIATELO! Non è esperto di furetti.
Le ghiandole hanno bisogno di svuotarsi, per cui se il vostro furetto “sfuretta” vuol dire che funzionano a dovere!
Se non sfuretta mai, parlatene con il vostro veterinario.

Costi di mantenimento e veterinario

Il furetto si rivela essere molto costoso, sia come cure veterinarie sia come alimentazione, che è importantissima per la sua salute.
E’ un carnivoro stretto, il che significa che deve mangiare solo carne (sono indicate le carni bianche). Se si predilige l’alimentazione industriale, si devono utilizzare crocchette per furetti o per gatti, senza cereali e a basso contenuto di carboidrati.
Al momento c’è una solo una marca Italiana specifica per furetti con una buona composizione: Must furetto, le altre marche (straniere e italiane per furetti)  non sono indicate, quindi meglio evitare e utilizzare piuttosto marche super premium per gatti. I carboidrati favoriscono gli insulinomi, quindi assicuriamoci che le crocchette siano Grain Free e che abbiano un alto contenuto di proteine. Impariamo anche a leggere gli ingredienti!
Il costo medio delle crocchette va dai 6,50 ai 12 euro al kg (il prezzo varia anche in base al formato, 1 kg e mezzo costa di più rispetto a 6,8 kg di una stessa marca)

Passiamo ora a parlare dei costi medici di cui tenere conto…

Purtroppo il furetto è un animale con una predisposizione naturale a vari tipi di problematiche, che di solito si manifestano dopo i 3/4 anni di vita, ma ci sono anche casi di malattie e morti precoci.
Con alcune patologie possono convivere anche mesi se non anni, con una buona qualità di vita, ma solo se ben curate e tenute sotto controllo.
Non tutti i furetti si ammalano per fortuna.  La vita media si aggira intorno agli 8 anni e qualcuno è arrivato a 10/12.
E’ importante NON sterilizzarli chirurgicamente per evitare la predisposizione ai tumori surrenali.
Ribadiamo che l’impianto aiuta il buon funzionamento dei surreni ed è utilizzato anche per curare il tumore surrenale. Alcuni veterinari lo mettono annualmente anche in soggetti sterilizzati chirurgicamente come prevenzione del tumore.
Per le femmine è assolutamente necessaria la sterilizzazione perchè rischiano l’iperestrogenismo, ossia il calore non “si spegne” ma persiste nel tempo causando una forte anemia e conseguente morte. Ad oggi ne muoiono ancora molte per disinformazione!

Il veterinario è una figura di vitale importanza quando si ha un furetto.
Non basta che il veterinario sia esperto in animali esotici, dovete assicurarvi che sia esperto in furetti se non volete rischiare la vita del vostro piccolo amico.
Una diagnosi tempestiva è fondamentale per salvargli la vita, anche un raffreddore per lui può essere pericoloso.
Ogni anno è bene fare una visita di controllo da un bravo veterinario, che deciderà anche se è il caso di fare accertamenti.
I furetti non danno segni di malessere fino a quando non è troppo tardi, per questo è fondamentale prevenire, meglio spendere in crocchette di qualità e fare una visita in più che una in meno.
Non sottovalutate mai niente, qualsiasi cosa vi sembra sospetta o strana, correte a fare una visita, potete salvargli la vita!
Ovviamente tutto ciò comporta dei costi, che sono spesso elevati in caso di interventi chirurgici o di esami approfonditi (per esempio un esame del sangue biochimico completo si aggira intorno ai 120/130 euro)  e se il vostro furetto dovesse ammalarsi, potreste arrivare a spendere anche dai 500 euro in su nel giro di un mese o due. Quindi valutate molto bene la vostra situazione economica.
Le malattie del furetto sono molto devastanti, con spesso brutti decorsi se non prese in tempo e non curate correttamente. Vederli soffrire e morire senza poterli curare è orribile, quindi non fate l’errore di sottovalutare le patologie e l’importanza di un buon veterinario.
Tra le spese da mettere in conto ci sono anche la profilassi per la filaria, il vaccino annuale contro il cimurro, l’impianto di deslorina per la sterilizzazione chimica (6 spot-on circa 40 euro, vaccino 35/45 euro, impianto 110/120 euro)
Una corretta alimentazione, la certezza di non consanguineità (genealogia rintracciabile e non finta), un bravo veterinario esperto, una buona qualità di vita, sono tutti elementi che influiscono sulla salute del nostro furetto, che essendo anche molto sensibile, se non è felice, si lascia andare.
(I costi variano da struttura a struttura, in genere, una clinica 24H con più personale qualificato e macchinari per esami in tempo reale avrà ovviamente costi più elevati rispetto ad un ambulatorio)

IL FURETTO E’ UN ANIMALE DOMESTICO

Il furetto (Mustela putorius furo), forma domestica ottenuta per selezione artificiale dalla puzzola (Mustela putorius) con la quale è interfecondo, non può essere considerato specie selvatica e non presenta, alla luce dei dati disponibili, popolazioni selvatiche naturalizzate nel territorio nazionale.
Purtroppo ad oggi, ancora molte persone sono convinte che sia un animale selvatico, ma in natura il furetto non esiste. L’unica specie selvatica (il furetto dai piedi neri) vive in America.
Sono invece selvatiche queste specie, alcune delle quali, possiamo trovare anche in Italia allo stato naturale: fainevisonimartoredonnole,puzzola europeaermellinotassoghiottone. Soprattutto faine e martore, vengono spesso erroneamente scambiate per furetti.

Cosa dice la legge:
Lo status di animale domestico del furetto è reso ufficiale da una dichiarazione dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS, dal 2008 Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ISPRA), che ha valore giuridico.

Lo stato giuridico del furetto:
Durante la trasmissione di Rete Quattro “Forum” del 13 marzo 2003 il giudice Santi Licheri, chiamato a pronunciarsi sulla disputa per un furetto abbandonato dalla proprietaria, ha affermato che il furetto è un animale selvatico, e che pertanto il soggetto in questione andava rimesso in libertà.
L’AMVI ha chiesto alla direzione responsabile della trasmissione di rettificare questa affermazione. Per fare chiarezza in modo definitivo sull’argomento, il dr. Claudio Peccati ha chiesto l’intervento dell’INFS. Riportiamo di seguito la sua lettera, e la risposta dell’INFS, che ribadisce lo stato di animale domestico del furetto.
Rileviamo di conseguenza che va considerata una forma di maltrattamento l’indicazione del giudice Licheri di restituire al suo presunto habitat il furetto “abbandonato” dalla sua detentrice.

A: INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) Ozzano Emilia (BO) 20-03-03

Il furetto (Mustela putorius furo) è ormai diventato un comune animale da compagnia anche in Italia. Erroneamente però la gente comune pensa che, pur provenendo da allevamenti privati, il furetto sia in realtà un animale selvatico e come tale presente in natura allo stato libero in Europa. Non raramente, quindi, le persone chiedono se sia opportuno e giusto farli riprodurre in ambiente captivo, e non sia, invece, meglio lasciarlo al suo stato naturale di animale libero e selvatico.

Inoltre è di pochi giorni fa un caso riguardante un furetto di cui si è occupata la trasmissione televisiva FORUM su Rete 4 – Mediaset. Il relativo pronunciamento del Giudice, sig. Santi Licheri, sintetizzato dalla collega che ha presentato il problema sulla nostra Lista di discussione SIVAE-Forum, Vi viene inviato per una miglior comprensione del caso.

La SIVAE (Società Italiana Veterinari per Animali Esotici) conosce bene l’inquadramento zoologico del furetto e provvede regolarmente a promuovere una conoscenza corretta per quanto riguarda gli animali insoliti e non convenzionali. E’ intenzione della SIVAE chiedere una rettifica in trasmissione riguardo alle affermazioni non corrette del Giudice Sante Licheri a Forum di Rete 4 Mediaset, trasmissione seguita da molte persone, anche non competenti in materia. La SIVAE ritiene che il parere ufficiale di codesto Istituto, del resto già più volte espressosi sulla questione, sia necessario per aggiungere efficacia ed autorevolezza all’azione che la SIVAE intende intraprendere.

Si chiede pertanto all‘Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica di pronunciarsi ufficialmente sui seguenti punti :
1. Classificazione del furetto (Mustela putorius furo) riguardo allo status di animale domestico o selvatico;
2. Applicazione della legge 727 al furetto quale animale “selvatico”, se tale viene considerato dall’INFS.
3. Presenza di popolazioni selvatiche naturali in Italia e in Europa;
4. Potenziale impatto (sia dal punto di vista biologico che sanitario) su specie animali selvatiche europee in caso di eventuali fughe e/o rilasci in natura di individui di questa specie.
Dr. Claudio Peccati, Presidente SIVAE

La risposta dell’INFS 28-03-03 (protocollo 002606)
In riferimento alla richiesta di parere circa le materie in oggetto, da Lei inviata con nota del 20 marzo u.s., questo Istituto comunica quanto segue.

Classificazione del furetto
Il furetto (Mustela putorius f. furo), forma domestica ottenuta per selezione artificiale dalla puzzola (Mustela putorius) con la quale è interfecondo, non può essere considerato specie selvatica e non presenta, alla luce dei dati disponibili, popolazioni selvatiche naturalizzate nel territorio nazionale.
Inquadramento normativo
In relazione al suo stato di animale domestico, il furetto non rientra tra le specie oggetto di tutela della Legge 11 febbraio 1992, n. 157.
L’articolo 727 del Codice Penale (maltrattamento degli animali, modificato con legge 22 novembre 1993, n. 473) punisce la detenzione degli animali in condizioni incompatibile con la loro natura, ma proibisce anche l’abbandono degli animali domestici (come appunto deve intendersi il furetto).
Si evidenzia inoltre che diverse leggi nazionali e convenzioni internazionali impegnano l’Italia a prevenire l’introduzione di elementi faunistici non autoctoni:
– il DPR 357, all’art. 12, commi 1 e 3 , richiede una specifica autorizzazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio per le introduzioni in natura di specie non locali, decisa sulla base di un parere di questo Istituto e di un apposito studio che accerti che non sussistano rischi di impatto per gli habitat naturali e la fauna autoctona.
– la Convenzione di Berna, all’Articolo 11, paragrafo 2.b, impegna gli stati firmatari a controllare rigorosamente l’introduzione di specie alloctone.
– la Convenzione di Rio sulla Biodiversità, all’Articolo 8, lettera h, impegna gli Stati firmatari ad attivare misure per prevenire l’introduzione, controllare o eradicare le specie alloctone che minaccino gli ecosistemi, gli habitat o le specie autoctone.
– la Direttiva Habitat (92/43/CEE), all’Articolo 22, lettera b, richiede agli Stati membri di assicurare che l’introduzione deliberata in natura di specie non originarie dei rispettivi territori sia regolata in modo da non danneggiare gli habitat naturali, la fauna e la flora selvatiche e, se necessario, di proibire tali introduzioni.
– la Risoluzione N° 57 del Comitato Permanente perla Convenzione di Berna sull’introduzione di organismi appartenenti a specie non indigene nell’ambiente, approvata in data 5 dicembre 1997, raccomanda agli stati membri di proibire la deliberata introduzione all’interno dei loro confini o in parte del loro territorio di organismi alloctoni al fine di stabilire popolazioni naturalizzate.
– la Risoluzione N° 77 del Comitato Permanente per la Convenzione di Berna sull’eradicazione dei vertebrati terresti alloctoni, approvata in data 2 dicembre 1999, raccomanda agli stati membri azioni di prevenzione, monitoraggio ed eradicazione delle specie alloctone invasive, comprese le specie domestiche.
Potenziali impatti del furetto sugli ecosistemi naturali
Il furetto può determinare un impatto negativo sulla conservazione della puzzola, specie selvatica con status di conservazione precario, per competizione ed ibridazione. Il furetto può inoltre determinare un notevole impatto sui piccoli vertebrati per predazione. Anche se non risultano attualmente presenti in Italia popolazioni selvatiche naturalizzate di furetto, va però ricordato che in altri contesti geografici tale entità faunistica si è insediata in natura dando luogo a popolazioni vitali che in alcuni casi hanno determinato rilevanti impatti su specie autoctone (ad es.: Gran Bretagna, Nuova Zelanda; vedi Lever C., 1985: Naturalized animals of the world. Longman, London).
In conclusione questo Istituto sottolinea che l’introduzione del furetto in natura pone significativi rischi per la conservazione della fauna alloctona e degli ecosistemi naturali ed è proibita dall’attuale quadro normativo.

Fonte: SIVAE (Società Italiana Veterinari per Animali Esotici)

PER SAPERNE DI PIU’ SUI FURETTI:

Scarica qui la nostra Guida gratuita!! Alimentazione, comportamento,pericoli, casa in sicurezza, uscite all’aperto, allevatori e veterinari.

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto